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Aspetti sociali e politico-istituzionali dello sport nei paesi europei
Inchiesta curata da Roberto Scrofani
Risulta estremamente interessante, a mio giudizio, conoscere alcuni accenni sugli ordinamenti sportivi europei, esclusivamente per effettuare valutazioni e verifiche nel contesto più generale dello sport italiano.
Quanto qui di seguito descritto non contiene annotazioni bibliografiche, in quanto non esiste letteratura sull'argomento.
Le informazioni contenute sono frutto di ricerche documentali; di particolare rilievo sono le schede descritte ed edite dal Consiglio d'Europa ed un elaborato della Confederazione Sportiva Olandese sui paesi della CEE.
Tentiamo, quindi, di trovare una chiave di lettura degli ordinamenti sportivi e di individuare elementi per una loro comparazione.
Gli ordinamenti sportivi, elementi costitutivi
Una qualsiasi attività sportiva organizzata presuppone l' esistenza di soggetti, persone fisiche e non, di istituzioni preposte alla sua organizzazione, di norme per regolarla in tutti i suoi aspetti. Questi elementi costituiscono un ordinamento sportivo.
Allattività sportiva possono però essere attribuiti finì che vanno al di là di quello suo, particolare ed essenziale, dei miglioramento del risultato. Lo sport, intatti, è parte integrante del la vita sociale ed è chiamato a svolgere ruoli e compiti che interessano la collettività. Così lo sport può avere anche fini formativi di benessere dei cittadini, terapeutici, economici, politici, di addestramento militare (*), etc. Il fine incide su tutte le componenti dellordinamento sportivo, per cui una pluralità di fini origina corrispondentemente una pluralità di modelli ordinamentali.
Gli ordinamenti sportivi nei paesi democratici
Si può dunque affermare che il valore dello sport, sui piano sociale, è nei fini che gli sono attribuiti. Il fine comune a tutti gli ordinamenti sportivi negli stati democratici è quello di favorire lo sviluppo della personalità umana; lo sport viene ritenuto un fattore importante e quindi un bisogno da soddisfare. La Carta Europea dello sport per tutti, approvata nel 1975 dai Ministri dello Sport del Consiglio dEuropa, lo afferma in modo inequivocabile ed invita quindi tutti i Paesi membri a sostenerlo in modo appropriato. Traducendo il bisogno in diritto, il diritto allo sport si può far risalire, sia pure indirettamente, alla dichiarazione universale dei diritti delluomo, proclamata dallAssemblea Generale dellO.N.U. nel 1948 che, allart. 24, sancisce il diritto al riposo ed a godere del tempo libero.
Il valore dello sport quale fattore di sviluppo della personalità umana non si esprime soltanto nellattività sportiva in senso stretto, ma anche nellorganizzazione volontaristica per realizzarla e cioè nellassociazionismo sportivo. Lassociazionismo sportivo è espressione di libera iniziativa, di creatività, di partecipazione responsabile dei cittadini di democrazia. Nella stessa dichiarazione universale dei diritti delluomo si afferma che tra di essi vi è quello al libero associazionismo. Il modello ordinamentale sportivo è plasmato di conseguenza. A livello dei soggetti, cardini dellordinamento sono i volontari ed il libero associazionismo sportivo; a livello delle istituzioni il criterio organizzativo è quello del pluralismo e del decentramento; a livello della normazione statale essa è improntata allesigenza di proteggere i singoli e di legittimare il sistema dei liberi rapporti tra i soggetti e tra i soggetti e le istituzioni.
(*) Storicamente, la finalizzazione dellattività fisico sportiva alladdestramento militare è la più antica, potendosi risalire sino ai tempi di Sparta. Ad essa si contrapponeva, a quei tempi, la concezione ateniese secondo cui ciò che più contava era, invece, larmonia delle forme del corpo. A Sparta lattività fisico sportiva era volta ad indurire il corpo ed a rafforzare la volontà e ciò ad esclusivo beneficio dellarte militare. Leducazione militare, attuata attraverso lo sport, era molto sentita anche a Roma e di ciò beneficiarono i suoi più grandi condottieri. Nei Medio Evo con l'avvento della cavalleria i cavalieri si sottoponevano ad una dura attività di formazione fisico-sportiva per perfezionare le capacità di combattimento ed i tornei erano un importante momento di verifica. Nei secoli successivi grazie alla cultura umanistica cominciarono a diffondersi i giochi sportivi, compatibilmente con il. grande numero di ore di lavoro. Questa tendenza fu pero contrastata dai poteri pubblici ed in Scozia fu nei 1457 addirittura emanata una legge dal re Giacomo II Stuart, che proibiva i giochi in quanto distraevano i giovani dagli allenamenti del tiro con larco, indispensabili per la guerra. Raggiungendo tempi più recenti si può ricordare la scuola prussiana di educazione fisico-sportiva per la formazione militare.
Gli ordinamenti sportivi nei
regimi totalitari
Nei regimi totalitari lo Stato non si preoccupa della felicità e del benessere dei singoli bensì del benessere della collettività, così come interpretato dal partito o dalluomo al potere. Lo sport è così parte integrante dellapparato ideologico, che lo utilizza per i propri fini. Il modello ordinamentale sportivo è fortemente statalizzato in tutte le sue componenti Il libero associazionismo è pressoché inesistente, in quanto anche a livello di base operano strutture create dallo Stato o da proprie istituzioni. La stessa organizzazione sportiva che fa capo ai Comitato Internazionale Olimpico ed alle Federazioni sportive internazionali è di fatto assorbita dallo Stato. E il governo che decide attraverso i propri organi quali sport si possono praticare nel paese e con quali modalità, che fissa norme e procedure per la composizione di squadre nazionali e per la concessione di medaglie e titoli, che decide sulla erogazione di base di studio etc. Questo modello, con la fine anche dei regimi totalitari comunisti, sta ormai scomparendo dallEuropa. Linterrogativo che sorge è quanto i nuovi modelli ordinamentali che saranno costruiti risentiranno della cultura ed economia statalista. Certamente il grado di autonomia che lo sport raggiungerà nel finanziamento sarà un fattore determinante per un cambiamento radicale dei vecchi modelli.
Le trasformazioni in atto nei paesi dellest europeo
I profondi mutamenti ancora in atto negli stati dellEst europeo che hanno aperto lera dei post- comunismo, non rendono possibile, oltre che utile, unanalisi dei rispettivi ordinamenti sportivi. Testi di legge e decreti attinenti allattività sportiva sono tuttora in fase di studio e di elaborazione, peraltro in un contesto politico, economico ed istituzionale tuttaltro che definito. Da tali testi si possono però delineare alcune linee di tendenze comuni:
- forte attenuazione del sistema di gestione centralizzato, con trasferimento di poteri e responsabilità anche a strutture non governative;
- riconoscimento del diritto al libero associazionismo sportivo ed introduzione dei principi di democrazia interna, negli statuti associativi;
- riconoscimento dellautonomia dei Comitati Nazionali Olimpici e delle Federazioni Sportive Nazionali;
- riaffermazione della funzione, di garanzia, guida e coordinamento dello Stato nellattività fisica e nello sport di massa.
Per quanto riguarda le modalità di finanziamento dello sport non è possibile individuare linee di tendenza. La situazione economica gravissima e le difficoltà incontrate solo per attivare i meccanismi di mercato, rendono inevitabile che gli Stati continuino ancora a farsi carico in gran parte del finanziamento delle attività sportive, con tutte le possibili conseguenze in termini di interferenza nella gestione delle stesse.
Il quadro complessivo che ne esce è senzaltro positivo, perché dimostra la volontà da parte di questi stati di creare una cultura dello sport incentrata sullindividuo e sulla sua libera iniziativa, in un sistema pluralistico e quindi democratico. Ciò significa in prospettiva laggancio dei loro nuovi modelli ordinamentali a quelli esistenti nei Paesi occidentali. Sul piano concreto delle realizzazioni e dello sviluppo sulle nuove basi dellattività sportiva, occorrerà però attendere il miglioramento, pregiudiziale, di importanti fattori socio-economici, quali laumento dei valore reale dei salari e del budget familiare, lincremento del tempo libero, il contenimento della disoccupazione etc.
Modello liberistico e modello interventista
Mentre il modello ordinamentale sportivo nei Paesi totalitari è uniforme, altrettanto non si può dire per quelli dei Paesi europei a regime democratico. Lo sport in essi è nato e si è sviluppato dappertutto, almeno allinizio, senza alcun intervento da parte dei governi. Si è costruito da solo grazie al volontariato che ha portato alla nascita delle società sportive e, quindi, allorganizzazione piramidale delle società sportive e Federazioni sportive, Comitati Nazionali Olimpici o Confederazioni sportive. Quando i governi, tra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni settanta, si sono accorti dellimportanza sociale dello sport, si sono sviluppati modelli ordinamentali diversi a seconda del prevalere o meno della cultura liberistica od interventista degli Stati.
Lorigine volontaristica dello sport moderno spiega anche il perché le costituzioni dellEuropa occidentale non fanno riferimento nei loro testi allo sport.. Lo prevedono invece espressamente, esaltandone il valore di promozione umana, quelle recenti delle Grecia (1975), del Portogallo (1976)e della Spagna (l978) emanate al termine della dittatura. Ai cittadini è riconosciuto il diritto di pretendere dallo Stato gli aiuti necessari per praticarlo, quello Stato che, durante il regime totalitario, aveva impedito alla società civile, attraverso lassociazionismo sportivo, di offri re sport ai cittadini.
Il quadro che si presenta dagli attuali ordinamenti sportivi dei Paesi europei occidentali si presenta estremamente variegato perché sono la risultanza di fattori culturali, socio-economici, storici, combinatisi, inoltre in modi e tempi diversi. Ciò ha inciso profondamente sugli ordinamenti sportivi e sui parametri di sviluppo sportivo. La valutazione di questi fattori è la chiave di lettura dei modelli ordinamentali che possono, comunque, nelle grandi linee, essere suddivisi in modelli liberistici e modelli interventisti.
I principi informatori dei due modelli sono profondamente diversi e possono così essere schematizzati.
Modello liberistico
- lattività fisica e lo sport, quali attività sociali, appartengono ai cittadini, soli interpreti dei propri effettivi bisogni e motivazioni;
- la promozione e lo sviluppo delle relative attività spettano ai movimento sportivo, in quanto organizzatore delle stesse, che ne deve, quindi, rappresentare gli interessi;
- il movimento sportivo ha un ruolo di supporto alle politica sociale e sanitaris del Paese;
- il ruolo dello Stato è quello di creare le condizioni materiali che consentono allo sport di essere praticato e di aiutare il movimento sportivo per potenziarne lautonoma capacità di iniziativa.
Modello interventista
- lattività fisica e sportiva sono elementi fondamentali dell'educazione, della cultura e della vita sociale e lo Stato non può abdicare ai propri compiti di ordinare e razionalizzare un settore così importante della vita collettiva;
- La promozione e io sviluppo dell'attività fisica e sportiva sono da considerare come una missione di servizio pubblico. Spetta quindi allo Stato provvedervi ed interpretare linteresse della collettività;
- il movimento sportivo nellambiito e nei limiti fissati dallo Stato coadiuva lo stesso nella realizzazione della politica sociale a sanitaria;
- spetta esclusivamente al movimento sportivo, nello sue autonomia, organizzare lattività sportiva e regolamentarla.
I due tipi di modello ordinamentale non sono in realtà così contrapposti nella loro attuazione, almeno per la maggior parte dei Paesi: le due culture liberistica e interventista, spesso si contemperano anche per i contraccolpi che alluna o allaltra i governi di diverso segno politico che si alternano alla guida dei Paesi. A parte ciò, alcuni elementi e principi sono comunque comuni ai due ordinamenti e cioè: 1) volontariato ed associazionismo sportivo sono ritenuti fondamentali per la promozione e lo sviluppo dello sport; 2) riconoscimento dell'autonomia organizzativa del movimento sportivo, a prescindere da quella che spetta ad esso in quanto parte di un ordinamento sportivo sovranazionale; 3) l'intervento dello Stato nello sport è ritenuto necessario, per la rilevanza degli interventi finanziari necessari e per l'importante azione che, comunque, esso deve svolgere nella Scuola e nell'Università.
Al modello liberistico appartengono Paesi quali il Regno Unito, la Germania, l'Olanda, la Norvegia. Al modello interventistico, tra gli altri, la Francia, la Spagna, il Portogallo e la Grecia. La collocazione dell'Italia sarebbe più nel secondo gruppo che nel primo, ma le caratteristiche del suo ordinamento sportivo si discostano da ambedue e non è azzardato parlare, pertanto, di un modello "Italia". Ogni paese ha però la sua storia e la sua cultura e quindi il suo modo di concepire il rapporto tra cittadini e Stato. L'esame, sia pure nelle linee generali, degli ordinamenti sportivi di alcuni Paesi pone così in luce diversità rilevanti anche nell'ambito dello stesso modello.
Esempi di modelli liberistici
Il Regno Unito
Nel RegnoUnito, lo sport è nella vita sociale da diversi secoli.
Nella feste e giochi popolari, erano largamente presenti gare sportive e lo sono tuttora nelle faste tradizionali come quelle scozzesi, in cui ancora oggi si può assistere ai lancio del tronco ed al lancio dei peso in alto. Feste popolari sono peraltro organizzate attualmente da Club sportivi, nellambito del, programma delle gara. Nella Scuota leducazione fisica da tempo è impostata sul trinomio giochi, sport, gare. Tale concezione aveva il supporto di pedagogisti e di filosofi, quali il Locke, che alla fine dei seicento sosteneva nelle sue opere limportanza del gioco nelleducazione dei giovani. Ed è proprio in Inghilterra, intorno al l83O ed in una scuola, nel College di Rugby, che è nato lo sport moderno ad opera di Thomas Arnold. La parola sport deriva daltronde dallinglese e significa diporto, svago, divertimento. Il fatto che lo sport come mazzo educativo sia nato in una scuola non deve sorprendere, considerato che la parola scuola ha origine dal greco e significa di diletto, gioco.
Queste origini culturali, dello sport incidono profondamente sullordinamento sportivo inglese.
La spinta per la promozione e lo sviluppo dello sport continua ad essere data prevalentemente dalla popolazione, attraverso le numerosissime Società sportive. Lo Stato dal suo canto, per il tramite della Scuola esercita anch'esso una forte spinta promozionale.
Il principio organizzativo dello sport è quello della consultazione e della concertazione. Non vi sono poteri centrali o periferici autoritari, rispetto alle strutture sottostanti. La gestione dello sport è attuata invece per fasce territoriali (comune, distretti, regione) in cui ha luogo una concertazione permanente tra strutture sportive ed autorità pubbliche. Attraverso una fitta rete di Consigli locali dello sport, composti da rappresentanti delle società sportive e delle autorità locali, si attua la politica di sviluppo sportivo.
Le istituzioni sportive governative non sono decentrate e godono dì completa autonomia. Ciò vale per i Consigli dello Sport, costituiti dalle autorità di governo per far fronte strutturalmente alla domanda di sport e per il movimento sportivo, che non è organizzato secondo criteri verticistici.
Lorganizzazione sportiva funge da organo consultivo delle autorità pubbliche. Tutte le Federazioni Sportive Nazionali sono presenti nel Consiglio Centrale per la ricreazione fisica, che è un Forum permanente consultivo, di studio e di proposte.
Il governo finanzia lo sport attraverso i Consigli dello sport. La gestione delle risorse è però completamente autonoma ed attuata con la collaborazione dellorganizzazione sportiva che ha propri rappresentanti in seno ai Consigli stessi.
Germania
I pilastri dellattività sportiva in Germania sono le società sportive e la scuola, che interagiscono per la promozione dello sport anche ad alto livello. Ciò si spiega con il fatto che il rendimento è considerato un grande valore sociale e nella scuola, pertanto, gli sport da competizione occupano una buona parte del programma scolastico.
Lazione del movimento sportivo, attraverso le società sportive e le Federazioni Sportive Nazionali, copre tutta la domanda di sport che proviene dai cittadini, senza discriminazioni per capacità fisica e per tutte le attività (ricreazione, sport di massa, sport di alto livello).
Lo Stato, i Lànder e le Comunità locali svolgono attraverso la scuola, la ricerca scientifica, lattività di formazione dei quadri tecnici e dirigenziali e limpiantistica sportiva un ruolo importantissimo per la promozione e lo sviluppo dello sport e per il supporto del movimento sportivo. Tale azione di supporto si estrinseca principalmente: in contributi alle società sportive per la costruzione e per la gestione di impianti e centri di allenamento, in sovvenzioni per la formazione di allenatori, nella formazione e remunerazione di dirigenti sportivi.
La cooperazione tra Stato, Lànder e movimento sportivo è considerata molto importante per creare e promuovere un favorevole clima sportivo. I rapporti sono pertanto strettissimi non solo a livello di consultazione ma attraverso il funzionamento di appositi comitati e conferenze e con riunioni che di fatto istituzionalizzano detti rapporti.
Il finanziamento pubblico dello sport è attuato per il tramite della Confederazione Sportiva tedesca e sono finalizzati in parte all'attività di base ed in parte alla realizzazione di specifici progetti.
Svezia
Lordinamento sportivo svedese è caratterizzato da una gestione dello sport pressoché esclusiva da parte del movimento sportivo. Ciò è la conseguenza del fatto che la società civile si è organizzata capillarmente su tutto il territorio. Non vi è zona popolata che non abbia i propri Club sportivi. Un quarto della popolazione è socio di Club sportivi.
Non esiste una organizzazione governativa specificamente responsabile dello sport ne a livello centrale ne a livello periferico.
Spetta al Ministero provvedere al finanziamento del movimento sportivo ed a vegliare a che le risorse siano utilizzate secondo le direttive adottate dal Parlamento e dal Governo. Responsabilità in materia sportiva fanno capo al Ministero dellIstruzione e del benessere sociale.
Il sistema sportivo svedese è costruito intorno alla Confederazione svedese degli sport, organismo completamente autonomo, costituito dalle Federazioni Sportive Nazionali aventi un minimo di dimensione. Sia la Confederazione che le Federazioni, hanno articolazioni periferiche. La Confederazione, che riceve dal Ministero dellAgricoltura le sovvenzioni pubbliche e le ripartisce a sua discrezione tra le Federazioni Sportive Nazionali, è lunica detentrice di un potere amministrativo.
La Confederazione elabora ed attua gli indirizzi di politica sportiva nazionale (sport per i giovani, sport délite, sport per handicappati, etc.) e rappresenta gli interessi sportivi nei confronti delle autorità pubbliche.
Oltre alle sovvenzioni governative, la struttura sportiva svedese usufruisce delle sovvenzioni municipali, che sono di gran lunga le più importanti e sono destinate in gran parte alla costruzione e manutenzione di impianti.
Il movimento sportivo svedese gode della libertà di poter sviluppare lo sport conformemente ai desideri delle organizzazioni sportive. Non subisce influenze politiche, anzi lo stesso movimento si adopera per orientare i politici.
Esempi di modelli interventisti
Francia
La storia della Francia è caratterizzata da una presenza forte ed accentratrice dello Stato in tutti i settori della vita collettiva. Su tale cultura è stata costruita una macchina amministrativa efficientissima ed onnipresente. Anche per lo sport lo Stato ha affermato le proprie prerogative, e ciò sin dal 1945.
Nel 1984 il Parlamento ha emanato una legge sullo sport che organizza in maniera definitiva i ruoli rispettivi dello Stato e del movimento sportivo. Non modifica però laccentramento delle competenze nel governo centrale, contrariamente a quanto avvenuto per altri servizi pubblici, che sono stati invece decentrati a livello regionale, dipartimentale e comunale.
Sul presupposto che lo sport rientri tra i servizi pubblici amministrativi, la legge prevede che lo Stato possa non assumerne direttamente la gestione e di poterla in parte delegare ad organismi privati. Lo Stato ha esercitato tale facoltà assegnando ad alcune Federazioni Sportive Nazionali, riconosciute dinteresse pubblico, compiti gestionali, in attuazione degli indirizzi di politica sportiva da esso stabiliti.
A parte i settori in cui lo Stato si assume la responsabilità diretta, quali linsegnamento delleducazione fisica e sportiva ed il rilascio di diplomi per i tecnici sportivi, lorganizzazione dello sport francese è basata su un rapporto convenzionale tra governo e movimento sportivo. Il movimento sportivo partecipa sia a livello consultivo che partecipativo alle scelte di politica sportiva nazionale.
Listituto della delega, che ha la durata di un quadriennio olimpico, è accompagnato da controlli molto profondi e tali da condizionare fortemente lattività delle Federazioni Sportive Nazionali. I controlli avvengono al momento della concessione del1a delega, in quanto le Federazioni devono possedere requisiti statutari e di affidabilità, e durante la delega stessa per garantire lo Stato del permanere dei requisiti, della legittimità degli atti emessi, della correttezza della gestione contabile. La delega può essere revocata in qualsiasi momento o non rinnovata al termine del quadriennio olimpico.
Il movimento sportivo è finanziato dal Segretariato dello Sport (le sovvenzioni dal Governo alle singole federazioni sono regolate de convenzioni bilaterali), dal Fondo Nazionale di sviluppo dello Sport e dalle Autorità locali.
Il ruolo del movimento sportivo e del volontariato è riconosciuto dalla stessa legge del l984, che affida allo Stato ed alle altre persone pubbliche il compito di promuoverli. Lautonomia del movimento sportivo è completo sotto il profilo tecnico-organizzativo e regolamentare.
Spagna
La competenza dello Stato in ordine alla promozione e sviluppo dellattività fisica e sportiva è sancita dalla Costituzione spagnola. La legge sullo sport dal 1990 ha recepito il dettato costituzionale e determinato la cornice giuridica entro cui deve svolgersi lattività sportiva sul territorio nazionale. La ripartizione delle competenze tra i pubblici poteri risente del decentramento attuato attraverso le Regioni autonome, che hanno tra le specifiche competenze anche leducazione fisica e lo sport. Quattro delle 17 Regioni autonome hanno attualmente promulgato leggi sullo sport. I confini dei campi di attività dello Stato e delle autonomie locali sono dati dalla dimensione nazionale ed internazionale dellattività sportiva e dalla rilevanza di campi e problematiche ad essa collegati (ricerca, sanità, impianti sportivi)
Il Consiglio Superiore dello Sport è lorganismo governativo, dotato di statuto di Ente autonomo con propria personalità giuridica, responsabile nazionale della cultura fisica e dello sport, del coordinamento delle amministrazioni pubbliche che operano in campo sportivo e di tutte le attività aventi rilevanza nazionale.
Le Federazioni sportive Nazionali sono soggetti privati aventi funzioni pubbliche di carattere amministrativo. Sono completamente autonome nella organizzazione e regolamentazione delle rispettive discipline sportive. Per delega esercitano anche funzioni amministrative pubbliche e sono quindi agenti che collaborano con le pubbliche autorità.
Il controllo dello Stato sulle Federazioni Sportive Nazionali è preventivo: con lapprovazione dei loro statuti e regolamenti lo Stato si ritiene infatti garantito del corretto esercizio delle funzioni pubbliche delegate. Anche il Comitato Olimpico Spagnolo, associazione privata, è riconosciuto di utilità pubblica per le finalità che gli sono proprie.
Il finanziamento delle Federazioni Sportive Nazionali è assicurato dal Consiglio Superiore dello Sport, che riconosce loro sovvenzioni annue sulla base di programmi di attività concordati. Il Consiglio veglia a che le sovvenzioni siano utilizzate secondo tali programmi.
Altri finanziamenti per lattività sportiva provengono dalle Regioni e dalle autorità locali.
Portogallo
La Costituzione portoghese considera lo sport come un elemento necessario per la protezione della salute ma anche come diritto in se. Essendo un diritto dei cittadini, lo Stato ritiene suo compito promuovere stimolare ed orientare la pratica e la diffusione dello sport.
Le relazioni tra Stato e Federazioni sportive Nazionali sono basate sul loro statuto di utilità pubblica sportiva. Le Federazioni Sportive ottengono tale riconoscimento adeguando la propria struttura ad un modello base prestabilito. Esse hanno il dovere di collaborare con lo Stato per la promozione e lo sviluppo dello sport, in particolare per la lotta al doping ed alla violenza nello sport, per la formazione dei quadri tecnici. La politica sportiva per ogni disciplina sportiva risulta da negoziazioni bilaterali tra istituzioni governative e le rispettive Federazioni Sportive Nazionali, formalizzate tramite appositi contratti-programma.
Le Federazioni Sportive Nazionali .hanno piena autonomia per quanto riguarda lorganizzazione di gare e di campionati. Tutte le altre competenze e responsabilità sono dello Stato attraverso i propri organismi governativi centrali e periferici.
Il finanziamento delle Federazioni Sportive Nazionali è assicurato dallo Stato, ma solo per quelle cui sia stato riconosciuto lo statuto di utilità pubblica.
La legge del 1990 riconosce particolare valore ed importanza allassociazionismo sportivo, impegnando il governo a stimolano anche nei sotto-sistemi, quali lo sport scolastico, universitario, militare.
Il modello Italia
Lordinamento sportivo italiano non è collocabile ne nel modello liberistico ne in quello interventista.
Gli aspetti principali che lo caratterizzano sono:
a) lassociazionismo sportivo ed il volontariato costituiscono la base ed il motore dello sport italiano. Attraverso le Società sportive i cittadini possono praticare lo sport a tutti i livelli (ricreativo, sport di massa, sport di élite);
b) la promozione e lo sviluppo dellattività sportiva agonistica sono compiti del C.0.N.I. e delle società sportive ad esso affiliate per il tramite delle Federazioni sportive Nazionali;
c) lo Stato svolge azioni di supporto a livello centrale: educazione fisica nella scuola, sport nelle Forze Armate, formazione di insegnanti di educazione fisica.
A livello territoriale lo Stato provvede alla costruzione e gestione di impianti sportivi e ad azioni promozionali per lattività sportiva non agonistica;.
d) lo Stato con la legge del 1942 e successive modifiche ha riconosciuto il valore sociale dello sport assegnando al C.0.N.I. il compito di perseguire il miglioramento fisico e morale dei cittadini
e) nellambito delle finalità istitutive, il C.0.N.I., cui la legge ha conferito sia pure non espressamente natura pubblicistica, svolge una missione di servizio pubblico;
f) il finanziamento pubblico dello sport avviene attraverso il Totocalcio, gestito direttamente dal C.0.N.I. . Esso provvede a ripartire le risorse tra le Federazioni Sportive Nazionali, secondo criteri dallo stesso stabiliti.
Gli aspetti di cui ai punti a),b),c), sono chiaramente riferibili ai principi informatori del modello liberistico, quelli di cui ai punti d) ed e) sembrerebbero invece avvicinare lordinamento del C.O.N.I. al modello interventista.
Una attenta valutazione degli aspetti che caratterizzano lordinamento sportivo italiano, consente però di individuare una spiccata originalità e suggerisce lipotesi di un modello "Italia" alternativo. Lordinamento italiano rappresenta un esempio, per ora unico, di come lassociazionismo sportivo privato usufruendo di capitale pubblico possa autopotenziarsi e contemporaneamente assolvere a funzioni pubbliche con lefficacia e la velocità di adattamento che solo strutture private sono in condizione di offrire. Lo Stato italiano ha in effetti affidato per legge al movimento sportivo il compito di rispondere alla domanda di sport, interpretando le esigenze dei cittadini, e di esplicare così unattività integrativa alla propria per assicurare la salute ed il benessere dei cittadini.
La libertà di azione di cui gode il movimento sportivo e l'assenza di condizionamenti esterni, grazie al sistema di autofinanziamento, hanno costituito e costituiscono un potente fattore di sviluppo del volontariato e dellassociazionismo sportivo, Componenti fondamentali ed insostituibili. di qualsivoglia ordinamento sportivo.
Il punto debole dellordinamento sportivo italiano è costituito dallinsufficiente apporto dello Stato in altre componenti fondamentali di una politica di sviluppo dello sport, quali lo sport nella scuola e limpiantistica sportiva.
Conclusioni
Dalla descrizione, sia pure sommaria, degli ordinamenti sportivi di alcuni Paesi dellEuropa occidentale emerge chiaramente che essi sono la risultanza di fattori culturali, socio-economici e di eventi storici. Nessun modello può essere pertanto ritenuto il migliore e, quindi, esportabile.
Il modello sportivo coincide con quello sociale ed ogni società ha il proprio carattere di originalità. Sarebbe pertanto inutile oltre che velleitario un qualsivoglia tentativo di armonizzare gli ordinamenti sportivi. Per contro, tenuto anche conto del processo ormai irreversibile di abbattimento delle frontiere nazionali, e non soltanto nella piccola Europa dei 12, sarebbe opportuno armonizzare le norme che regolano i rapporti tra gli atleti e le istituzioni e quelle che ne salvaguardano la salute e lincolumità, armonizzare i criteri e livelli di formazione dei tecnici e degli operatori sportivi ecc.. Ciò per rendere effettiva la possibilità di libera circolazione degli sportivi ne1la grande Europa.
Roberto Scrofani
Segretario Regionale FIGC-LND
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