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Dopo mesi di preparazione, dopo dialoghi infiniti, dopo riunioni che quando finiscono è ora di andare a lavorare, il "Maggioni-Righi", venerdì di passione, inizia la trafila.
La Roma è la prima ad arrivare, il Bologna segue e via via si affacciano all'Hotel Atlantic tutte le altre compagini. Gli americani sono pochi, a Milano la comitiva si è sdoppiata per due impegni, ma quei pochi risulteranno anche buoni. Fa spicco nei nomi degli atleti a stelle e strisce la mancanza di dizioni anglosassoni, chi ispanico, chi italiano, chi nord europeo, ma sempre con passaporto americano: e di questi tempi&! C'è anche un figlio di un figlio del sol levante e, a dimostrazione di quanto il soccer sia una leva di aggregazione eccezionale, la coesione tra i ragazzi statunitensi è intensa, voluta. Fa spicco in questa breve analisi, quella sorta di rito propiziale che accompagna gli atleti americani ad ogni inizio partita: l'undici si ammucchia a centrocampo, si concentra, piegato a terra, per qualche secondo e poi esplode in un urlo liberatorio.
Altra considerazione. Il Bologna si è presentato a Borgaro con ben sette atleti stranieri, e parliamo di Allievi, quasi tutti sempre in contemporanea. Sarà anche pittoresco, ma se pensiamo ai nostri vivai, alle tante parole che la Lega Professionisti ha mandato per l'etere sulla salvaguardia dei ragazzini delle giovanili nostrane, c'è da rimanere esterrefatti. Episodi sul futuro di questi ragazzi ne sono scaturiti a decine e arrivare a prospettare scenari inquietanti ci vuole ben poco. Sarà anche molto più economico, ma se pensiamo alle squadre dilettantistiche& bah .!
Tuttavia il "Maggioni-Righi" è anche colore, ed allora perché non accennare a quel simpaticissimo personaggio di mister Wallace, il trainer della Selezione Irlandese, tutto capelli, rigorosamente e veramente biondi, ottimo conversatore, gran conoscitore del calcio internazionale?
Perché non rimarcare l'assoluta signorilità di tutti, proprio tutti gli atleti schierati, la loro correttezza, il loro rude marciare verso la "fetta" e soltanto su quella?
Perché non puntare l'indice sui nostri ragazzi indigeni, sul Lascaris, Venaria e Borgaro che ci han fatto una gran bella figura con le loro gagliarde prove a tutto campo?
In breve, questo è un signor torneo che ti fa uscire dall'ugola espressioni di meraviglia ad ogni piè sospinto e ci fa concludere con la stantia, ma chiara, affermazione di sempre: io c'ero!
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